Le Mascherate

[Rappresentazione grafica di una mascherata]I giovani patrizi veneziani erano soliti riunirsi in allegre compagnie chiamate "compagnie della calza" e i vari gruppi si distinguevano tra loro per le calze variopinte e ricamate che i membri indossavano, fantasiosi erano anche i nomi che imposero a queste "compagnie" (Cortesi, Ortolani, Sempiterni), con uno statuto proprio che tutti i membri dovevano accettare. Il loro scopo era la creazione e l’allestimento dei divertimenti e degli spettacoli durante il Carnevale. Tra il 1487 e il 1565 si contano ben 23 compagnie in tutta Venezia.

Cercheremo qui sotto di elencare le "mascherate" più famose:

  • in occasione della grande battaglia delle forze cristiane a Lepanto fu allestita nella domenica di Carnevale una sfilata di carri allegorici : la Fede troneggiava col piede sopra un drago incatenato ed era seguita dalle Virtù teologali, ispiratrici dei generali dell’armata, la Vittoria che sovrastava i vinti ed infine la Morte con la falce in mano per significare che in quella vittoria anche lei aveva trionfato.

  • Nel 1589 m.v. il teologo della Serenissima, Paolo Sarpi, insieme ad alcuni amici per screditare un ciarlatano un certo Marco Bragadino di Cipro un frate capuccino che in quel tempo girava per la città affermando di essere in grado di fabbricare l’oro. I giovani patrizi vestiti da "Mammona" il dio della ricchezza girando in gondola per i canali della città, con alambicchi, crogiuoli, mantici "fabbricavano" l’oro.

  • Nel 1664 in occasione delle nozze in casa Cornaro a San Polo, si organizzò una grandiosa e divertente mascherata a cui parteciparono molti giovani patrizi. Una sfarzosa sfilata attraversò Venezia e fece tappa in due dei più famosi monasteri della città: quello di S. Lorenzo e quello di San Zaccaria, dove risiedevano le monache di nobile stirpe.

  • 27 febbraio 1679 una mascherata a cavallo a cui prese parte il Duca di Mantova : "con corredo d’indiani, negri, turchi, e tartari, i quali, montati su bei destrieri, combatterono con sei mostri che gli impedivano il passaggio, e dopo averli uccisi cominciarono le danze".

  • 1696: nel Carnevale di quell’anno si tenne una curiosa mascherata con una carrozza trainata da sei cavalli e preceduta da lacchè in sontuosa.

  • 1706: mascherata di 24 giovani Patrizi che con abiti persiani, accompagnati da molti strumenti a fiato, attraversarono la città per poi esibirsi nelle corti e nei parlatoi dei principali monasteri di monache (San Zaccaria e S. Lorenzo).

  • 15 febbraio 1755 M.V.: mascherata di soldati in divisa bianca e turchina che al suono di tamburi e con bandiere spiegate girarono anch’essi per tutta la città. Se ne ricorda un’altra composta da 8 persone, una delle quali raffigurava il demonio con abito di velluto nero, con le corna in testa e con alcune cordicelle in mano che servivano ad allacciare il braccio degli altri compagni che rappresentavano i sette peccati capitali, ognuno con un cartello dove si leggeva il loro peccato.